Annullamento Matrimonio motivi, procedimento e tempistica
L’Annullamento del matrimonio cause e motivi
L’argomento trattato oggi ha come oggetto il tema del diritto di famiglia, più precisamente i motivi che possono dar luogo alla pronuncia d’annullamento del matrimonio. Quest’ultimo non deve essere confuso con il divorzio, poiché il primo riguarda l’annullamento della domanda, esattamente come se non fosse mai stato celebrato, mentre la richiesta di divorzio comporta lo scioglimento o cessazione degli effetti civili prodotti dal matrimonio, che rimane comunque pienamente valido. Dunque, l’annullamento del matrimonio determina la sua cancellazione, considerandolo come se non fosse mai stato celebrato ed eliminando gli effetti prodotti dal matrimonio stesso, con efficacia retroattiva, a partire dal momento della celebrazione.
L’annullamento del matrimonio è possibile sia nel diritto civile sia in quello canonico, ma quali sono i casi in cui lo si può richiedere?
I motivi principali per richiedere l’annullamento
I principali motivi per cui può essere richiesto l’annullamento del matrimonio sono:
- Gli impedimenti (artt. 84-89 c.c.), ossia quando il matrimonio si è tenuto senza rispettare la legge;
- I vizi del consenso (art.122- 123 c.c.), ovvero quelle circostanze che influiscono sulla capacità di agire, impedendo la libera formazione del proprio consenso.
Gli impedimenti
Negli impedimenti rientrano:
- L’età di uno dei due coniugi, essendo richiesta la maggiore età per contrarre il vincolo coniugale (esiste una deroga: può sposarsi chi abbia almeno 16 anni e abbia ottenuto l’autorizzazione del tribunale per i minorenni);
- L’infermità mentale, incidendo sulla capacità di agire per contrarre matrimonio;
- La libertà di stato, non potendo contrarre matrimonio chi è vincolato da un matrimonio precedente;
- Esistenza di rapporti familiari tra gli interessati;
- Esistenza condanna penale, essendo vietato il matrimonio tra soggetti in presenza di una condanna per omicidio o tentato omicidio del coniuge.
I vizi del consenso
L’annullamento del matrimonio, può essere richiesto anche quando risulta che la volontà di uno dei coniugi sia stata viziata e pertanto non abbia potuto esprimere liberamente il proprio consenso alla celebrazione.
Esso può avvenire per:
-
- Incapacità di intendere o di volere;
- Violenza o timore, qualora il consenso del coniuge derivi dalla minaccia, comportando un’alterazione della libertà a contrarre il vincolo coniugale;
- Errore, qualora il consenso sia frutto di falsa rappresentazione della realtà. Con “errore” si fa riferimento a:
- una malattia psichica-fisica o un’anomalia sessuale, esistenti prima delle nozze ed ignote al coniuge;
- una condanna penale per il reato di prostituzione, non inferiore a due anni oppure a cinque per altro delitto doloso, salvo la riabilitazione prima del matrimonio;
- una dichiarazione di delinquenza abituale o professionale;
- una gravidanza derivante da adulterio coniugale.
- Simulazione, quando il matrimonio scaturisce dall’accordo tra i coniugi con il solo obiettivo di usufruire dei vantaggi derivanti, concordando a priori, di non adempiere ai diritti e agli obblighi matrimoniali.
Annullamento matrimonio, procedimento e tempistica
La tempistica per ottenere l’annullamento del matrimonio cambia a seconda se celebrato con rito civile o canonico.
Matrimonio con rito civile
In merito al rito civile, deve passare minimo un anno dalla data del matrimonio e dall’intuizione delle motivazioni per la richiesta di annullamento. Riguardo alla tempistica si può dare un tempo indicativo: dai 3 mesi fino ad arrivare addirittura a qualche anno. Per richiedere l’annullamento del matrimonio civile è necessario rivolgersi ad un avvocato, il quale notificherà all’altro coniuge un atto di citazione. Naturalmente, seguirà un processo nel quale verranno raccolte delle prove mediante indagini difensive, sentiti i testimoni e disposte delle perizie.
Se, invece, entrambi i coniugi sono d’accordo per procedere con la nullità del matrimonio, può essere promossa un’azione congiunta.
Annullamento matrimonio religioso tempi
Al contrario, la tempistica nel rito religioso è inferiore grazie alla riforma del 2015 richiesta da Papa Francesco, nella quale si sono ridotti i tempi necessari per l’ottenimento della sentenza. Prima, per il verdetto definitivo, erano necessari almeno un paio di anni, mentre ora, il processo ha una durata di circa un anno, se non addirittura trenta giorni, nel caso venga richiesto il processo breve.
Il matrimonio celebrato con rito religioso si può annullare se sussistono i seguenti impedimenti:
- Incapacità sessuale;
- Esistenza di altro matrimonio;
- Coloro i quali hanno preso i voti con principio di castità;
- Incompatibilità di religioni dei coniugi;
- Coniuge rapito per matrimonio;
- Reati;
- Relazione di parentela tra i coniugi;
- Il rifiuto di voler procreare;
- Problemi psichici;
- Simulazione;
- Violenza o Timore;
- Errore.
Per ottenere l’annullamento del matrimonio canonico è necessario rivolgersi ad un avvocato ecclesiastico, il quale dovrà valutare se sussistono i presupposti per chiedere la nullità, ai sensi del Codice di diritto canonico. A questo proposito, l’avvocato dovrà provvede alla redazione dell’atto introduttivo, il libello, che verrà depositato presso il tribunale ecclesiastico regionale (della regione di provenienza dei coniugi o dove è stato celebrato il matrimonio).
In seguito alla deposizione, il procedimento si snoda in più udienze durante le quali saranno sentiti i coniugi e i testimoni. Al termine dell’istruttoria, un collegio composto da tre giudici decide se la domanda di annullamento del matrimonio è fondata oppure no.