Investigatore fai da te: si può investigare da soli senza una licenza?

In un’epoca in cui internet offre accesso a una quantità infinita di informazioni e le serie TV glorificano la figura dell’investigatore privato, molti si chiedono se sia possibile indossare i panni dell’investigatore “fai da te”.

La domanda è: può una persona comune condurre indagini su eventi o persone senza possedere una licenza professionale?

Scopriamolo insieme.

La figura dell’investigatore privato: cosa dice la legge

L’investigatore privato è una figura professionale regolamentata e riconosciuta in Italia, che opera nel rispetto di specifiche normative che ne delineano le competenze e i limiti operativi.

Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) stabilisce che per operare come investigatore privato è necessario possedere una licenza specifica, rilasciata dalle autorità competenti, dopo aver verificato il possesso di tutti i requisiti necessari.

Questi includono:

• Requisiti personali → l’aspirante investigatore deve dimostrare di avere un comportamento irreprensibile dal punto di vista morale e legale, non avere precedenti penali e possedere le capacità professionali e tecniche necessarie per svolgere il ruolo.
• Formazione e preparazione → prima di poter richiedere la licenza, il candidato deve aver completato un percorso di formazione specifico (che approfondiremo nel paragrafo seguente).

Secondo il Decreto Ministeriale 269/2010, inoltre, per ottenere la licenza, l’investigatore deve presentare una domanda dettagliata, inclusa la documentazione che attesti il suo background formativo e professionale, al Prefetto della provincia dove si trova la sede operativa dell’agenzia di investigazioni; solo dopo un’attenta valutazione, il Prefetto può decidere di rilasciare la licenza di operatività.

Senza una licenza, quindi, le attività di investigazione possono rapidamente trasformarsi in violazioni della legge.

Ad esempio, pratiche come pedinamenti, accesso a database privati senza autorizzazione o registrazione di conversazioni senza il consenso delle parti coinvolte possono essere considerate illecite.

Per diventare investigatore privato serve una laurea?

Come diventare detective?

Per intraprendere la carriera di investigatore privato e avviare una propria agenzia di investigazioni, è fondamentale soddisfare una serie di criteri formativi e professionali, e uno tra questi riguarda proprio il percorso di studi universitari.

Il futuro investigatore deve infatti aver conseguito una formazione accademica specifica che può includere i seguenti requisiti.

• Una laurea in giurisprudenza, che fornisce una solida comprensione del sistema legale e delle procedure giudiziarie, elementi cruciali per la gestione di casi che possono interfacciarsi con diverse aree del diritto.
• Una laurea triennale in economia, utile per sviluppare competenze analitiche e comprendere aspetti finanziari che spesso si rivelano centrali in indagini legate a frodi economiche o valutazioni aziendali.
• Un diploma di laurea in psicologia forense, che prepara l’individuo a interpretare comportamenti e dinamiche mentali, competenze particolarmente preziose nelle indagini personali o nei casi di natura delicata.
• Un titolo di studio in scienze politiche o scienze dell’investigazione, che abilita l’investigatore a navigare complesse strutture organizzative e sociali e a comprendere meglio le implicazioni politiche e sociali che possono influenzare un caso.

Investigare “fai da te”: è possibile?

Un investigatore “fai da te” è qualcuno che decide di indagare su un caso specifico senza le credenziali legali di un investigatore con licenza.

Questa persona potrebbe voler scoprire la verità dietro a un sospetto tradimento, rintracciare un debitore scomparso o semplicemente soddisfare la propria curiosità su una situazione particolare.

Le limitazioni del “fai da te”

Sebbene l’idea di investigare da soli possa sembrare affascinante, ci sono significative limitazioni e rischi:

• Violazione della privacy: senza una licenza, rispettare le stringenti leggi sulla privacy è complesso, e infrangere queste leggi può portare a conseguenze legali serie.
• Mancanza di accesso a informazioni protette: i professionisti con licenza hanno accesso a database e risorse che non sono disponibili per il pubblico generale. Questo include registri governativi, dati finanziari e molto altro ancora…
• Rischio di compromissione: senza la formazione adeguata, è facile compromettere la propria indagine o peggio, finire per essere indagati per metodi di indagine inappropriati.
• Validità delle prove: le prove raccolte in modo “amatoriale” potrebbero non essere accettate in un contesto legale, rendendo inutile tutto il lavoro di investigazione.

Quando è possibile l’approccio “fai da te”

Nonostante i rischi associati nell’assumere il ruolo di investigatore senza le dovute licenze, esistono specifiche circostanze in cui un individuo può intraprendere ricerche personali rimanendo nel rispetto della legge.

Una di queste è la ricerca online, dove si utilizzano informazioni accessibili pubblicamente su internet per compilare dati su persone o aziende; questo metodo è particolarmente utile e rispettoso delle normative quando si naviga in modo etico, senza violare la privacy altrui.

Un altro scenario accettabile è la possibilità di utilizzare la propria rete di contatti per acquisire informazioni: chiedere dettagli o fatti attraverso conoscenze personali è generalmente accettabile, purché si agisca senza esercitare pressioni o usare inganni.

In questi casi, tuttavia, è fondamentale procedere con una consapevolezza critica delle proprie azioni e della loro potenziale interpretazione legale e etica, per evitare di incappare in violazioni non intenzionali delle norme vigenti.

Sebbene, quindi, ci siano modi limitati e sicuri per condurre ricerche personali, consigliamo sempre l’approccio sicuro, professionale e legalmente accettabile di un’agenzia con investigatore munito di licenza.

Infatti, prima di avventurarsi in indagini personali, è fondamentale chiedersi se il gioco vale la candela e considerare di consultare un professionista per evitare rischi inutili.