Pignoramento stipendio minimo vitale, funzionamento e novità
Pignoramento dello stipendio limiti
Il pignoramento dello stipendio è una forma di pignoramento che rientra nell’articolo 543 del Codice di Procedura Civile e serve a soddisfare i creditori che si trovano di fronte ad un debitore insolvente come anche nei casi del nullatenente. L’importo pignorato mese dopo mese dovrà essere destinato alla copertura rispettando i limiti e l’iter di legge previsto per farne ricorso.
Per quanto riguarda il pignoramento di stipendio basso è stato introdotto un limite attraverso la sentenza N. 248 del 21/10/15 emanata dalla Corte Costituzionale, in cui si dichiara la pignorabilità di un quinto dello stipendio (non del decimo) particolarmente basso. Questa sentenza parla chiaro: anche nel caso in cui lo stipendio risulti essere minimo, derivi da attività lavorativa subordinata part-time ed sia l’unica fonte di sostentamento del dipendente debitore, non viene esclusa la possibilità al creditore di avvalersi sullo stipendio ma viene semplicemente circoscritto l’importo massimo soggetto a pignoramento per non imporre al debitore un sacrificio ritenuto eccessivo.
Il pignoramento del quinto dello stipendio
Il “quinto pignorabile” è di fatto una percentuale che va in funzione dello stipendio quindi l’importo pignorato e reso al creditore sarà tanto minore quanto più è basso lo stipendio. Discorso diverso invece quello legato alle pensioni che sono maggiormente tutelate in quanto secondo la sentenza appena vista deve essere garantita una quota necessaria a soddisfare le esigenze vitali minime del pensionato debitore e su tale quota viene negato il pignoramento.
Pignoramento stipendio minimo vitale
Nel 2020 con la Legge di Bilancio verranno introdotte delle novità circa il pignoramento della busta paga per i privati che vedono un credito aperto nei confronti del soggetto debitore ma anche di coloro che hanno un debito con il Fisco; le novità significative riguardano soprattutto la procedura, che viene snellita, e i limiti che continuano ad essere previsti dalla legge per assicurare un minimo vitale al debitore dandogli comunque modo di condurre una vita dignitosa.
L’atto di pignoramento è il punto di partenza per iniziare la procedura; questo non è nient’altro che un documento legale consegnato dal creditore al pubblico ufficiale giudiziario del tribunale competente che avrà l’onere di notificare la procedura ai soggetti coinvolti in base alla procedura scelta. Infatti, il creditore può richiedere il pignoramento della busta paga del debitore in due momenti diversi che danno vita a due procedure con attori distinti:
- può richiedere il pignoramento nel momento che precede il versamento dello stipendio; in questo caso, l’atto deve essere notificato sia al lavoratore che al datore di lavoro. Sarà quest’ultimo a trattenere una specifica somma per poi accreditarla al netto della stessa.
- Il pignoramento può essere richiesto in un momento successivo il versamento della busta paga; l’atto deve essere notificato sia al lavoratore che all’istituto di credito di riferimento.
In entrambi i casi, sia il datore di lavoro che l’istituto di credito di riferimento, hanno 10 giorni per comunicare al creditore, tramite PEC o raccomandata, l’ammontare dello stipendio del debitore così da valutare a tutti gli effetti la cifra mensile da pignorare.
Per quanto riguarda i diversi limiti entro il quale potersi rivalere abbiamo:
- nel caso in cui sia l’azienda dove lavora il debitore a farsi carico del pignoramento quest’ultimo non potrà essere superiore al 20% della somma che percepisce;
- se lo stipendio è stato accreditato e la richiesta di pignoramento avviene presso l’istituto di credito dopo il versamento, è possibile rivalersi sull’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale; in caso contrario ci si può rivalere sull’intera somma nei limiti previsti dal tribunale.
- se il pignoramento serve per ripagare più creditori, questi verranno soddisfatti in base all’ordine di notifica degli atti.
La procedura di pignoramento
Nella procedura di pignoramento vi è la possibilità di affidarsi ad agenti investigativi specializzati per facilitare e velocizzare il flusso necessario per recuperare un credito; questi, possono svolgere le indagini preliminari necessarie per valutare in via preventiva la fonte di reddito migliore da intaccare.
Il loro ruolo può essere quindi cruciale e utile per capire quale tipologia di beni possiede il debitore, individuare quali possano essere attaccati e successivamente avviare la procedura che possa riscuotere maggior successo in termini di tempistiche nel riprendersi la somma spettante.