Asse ereditario successione legittima quote

Questo particolare tipo di attività investigativa consente al richiedente di individuare i beni che fanno parte del patrimonio ereditario e di preservarli.

Successione asse ereditario: di cosa si tratta?

Definito anche massa ereditaria, l’asse ereditario è l’insieme di beni, diritti, obbligazioni (sia attive che passive), che vengono trasferiti per successione agli eredi di una persona che è morta.

L’asse ereditario ha un’importanza centrale nella successione, dato che grazie ad esso è possibile individuare e definire quali sono gli eventuali beni da dividere tra tutti gli eredi, ma anche le eventuali passività a cui far fronte.

Poiché non è sempre semplice risalire all’eredità che un defunto lascia ai posteri, talvolta può rendersi necessario eseguire una investigazione ad hoc per accertare le indagini patrimoniali e le quote ereditarie dell’eredità legittima.

L’individuazione dei beni componenti l’asse ereditario può avvenire attraverso:

  • segnalazioni di intestazioni veicoli
  • attività di ricerca e analisi presso i registri della Camera di Commercio
  • indagine bancaria sulla persona defunta
  • ricerca di segnalazioni di proprietà immobiliari a livello nazionale
  • analisi della consistenza e dello stato dei beni
  • approfondimento delle segnalazioni di beni mobili registrati a livello nazionale.

Il reperimento di tali informazioni può essere ancora più difficile se i beni del defunto si trovano all’estero, ma si tratta pur sempre di un’operazione da effettuare per poter conoscere tutta la massa ereditaria che passa in successione agli eredi.

L’asse ereditario permette di valutare la successione legittima o testamentaria, che include però anche i beni non menzionati nell’eventuale testamento, per poterla trasferire correttamente agli eredi legittimi del de cuius.

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Asse ereditario: successione

I figli ((…)) e i loro discendenti ((…)) ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente, salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati (Art.737 del Codice Civile).

Ciò vuol dire che nell’asse ereditario vengono considerate anche le donazioni che il de cuius ha effettuato quando era ancora in vita.

Attraverso il legame di parentela, è possibile stabilire quali e quanti sono i successori e quali le quote che spettano a ciascuno di essi.

Se nel testamento è specificata una quota per ciascun erede, la legge prevede che si faccia fede a quanto scritto dal de cuius; in mancanza di testamento però, si procede per grado di parentela.

Vediamo qualche esempio:

  • In assenza di testamento, l’eredità viene ripartita tra coniuge e figli, e in secondo luogo con fratelli/sorelle e ascendenti.
  • Nel caso in cui non ci siano parenti entro il sesto grado, l’articolo 565 del Codice Civile specifica che i beni del defunto vengono “ereditati” dallo Stato.
  • Se il coniuge è l’unico erede, a lui/lei spetta tutta l’eredità e il diritto di vivere nell’abitazione di proprietà del defunto, anche in caso di precedente separazione.
    Diverso è invece il trattamento per il coniuge divorziato, al quale non spetta alcuna eredità.
  • In assenza di coniuge e in presenza di figli, sono questi ultimi ad accedere alla successione in quote equamente divise tra tutti. Il figlio unico invece è l’unico erede del de cuius.
  • In presenza di coniuge e figli, al primo spetta ⅓ dell’eredità, mentre la restante parte viene divisa in maniera equa tra tutti i figli.
  • In assenza di figli, genitori e ascendenti, sono i fratelli o sorelle a beneficiare dell’eredità del defunto, privilegiando i fratelli avuti dagli stessi genitori rispetto ai fratellastri (ai quali spetta la metà della quota). In compresenza con il coniuge, a quest’ultimo spettano ⅔ dell’eredità, mentre la restante parte viene ripartita equamente tra i fratelli del de cuius.
  • In assenza di fratelli, coniugi e figli, sono i genitori ad ereditare.
  • In assenza di genitori, fratelli, coniugi e figli, sono i nonni ad ereditare.

Per poter definire l’asse ereditario di un defunto, ogni caso deve essere valutato in base alle sue caratteristiche.

Figli diseredati o considerati indegni

Esistono condizioni eccezionali nelle quali i figli vengono esclusi dall’eredità dei genitori in caso di morte.

Vengono diseredati con una specifica nel testamento oppure, in assenza di esso, vengono considerati indegni dal giudice che cura la causa.

Vediamo alcuni dei casi eccezionali, secondo cui i figli devono essere esclusi dall’eredità dei genitori:

  • il figlio ha ucciso o tentato di uccidere il genitore
  • il figlio ha indotto il genitore a scrivere un testamento o a modificarlo per trarne benefici personali
  • il figlio ha scritto di suo polso un testamento falso.

Calcolo asse ereditario, come si calcola nella successione?

Per il calcolo della successione ereditaria la legge italiana stabilisce che qualora un membro della famiglia venga a mancare il suo patrimonio debba essere suddiviso tra i parenti più prossimi. Ciò accade in funzione di quote già stabilite; questo principio è valido sia in presenza di testamento che in sua assenza.
Per esempio, in caso il defunto abbia previsto di devolvere il suo patrimonio a terzi (estranei alla famiglia), la legge tutela comunque i parenti più prossimi con la cosiddetta “legittima”: a prescindere dalla volontà del testatore, una parte del patrimonio sarà destinata a coniuge e figli.

Il calcolo dell’asse ereditario è semplice quando i beni del defunto sono pochi; diventa più complesso qualora si tratti di un patrimonio più sostanzioso (per esempio, stabilire l’effettivo valore di aziende, società o più immobili).

Per stabilire i valori effettivi è necessario

  • considerare le rendite catastali (per quanto concerne le abitazioni) e il reddito dominicale (per i terreni).
  • moltiplicare questi valori per dei coefficienti e moltiplicatori

Per esempio, in caso si tratti della prima casa il suo valore si calcola moltiplicando la rendita catastale x 115,50%; in caso altre di case il valore è da moltiplicare x 126; in caso di terreni, invece, il reddito dominicale deve essere moltiplicato per il coefficiente 112,50.

In questo modo si determinano:

  • il valore minimo da inserire nella dichiarazione di successione.
  • le imposte di successione da pagare

La somma dei valori calcolati, corrispondenti ai singoli beni, costituisce l’asse ereditario ovvero il patrimonio effettivo da dichiarare al momento della successione (sul quale saranno pagate le varie imposte, se dovute). Ovviamente, si tratta di calcoli estremamente specifici, che devono essere svolti da un professionista del settore.