Nullatenente e pignoramento, cosa bisogna sapere
Che cosa significa nullatenente e cosa comporta esserlo?
Il termine si riferisce alle persone fisiche che non possiedono alcun bene di proprietà e non percepiscono reddito o sussidio. In realtà, a differenza di ciò che spesso si crede, ci sono casi in cui il soggetto nullatenente è titolare di beni non pignorabili, quindi beni irrisori: in questo caso, l’individuo non può subire alcuna esecuzione forzata. Un esempio è dato da chi possiede una pensione al di sotto del minimo vitale.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi che cosa possa accadere ad un nullatenente se non paga quando necessario o accumula debiti non pagati: se la persona contrae un debito, questo non si estingue per il semplice fatto che il debitore è nullatenente.
Vi sono comunque una serie di beni garantiti che non possono essere pignorati, come:
- oggetti di culto
- indumenti
- letti
- tavoli per i pasti
- immobili inseriti nel fondo patrimoniale
- quattro quinti dello stipendio
- beni per l’esercizio della propria professione
- l’auto.
Inoltre, essere nullatenenti non garantisce la protezione da eventuali azioni di pignoramento: vi sono casi in cui gli individui si dichiarano nullatenenti pur non avendone le caratteristiche, ponendosi così in una situazione scomoda.
Nullatenente pignoramento
Il pignoramento a nullatenente con debiti è un atto che consiste nell’espropriazione forzata, può essere:
- immobiliare
- mobiliare
- o presso terzi.
Vi sono varie tipologie di pignoramento, una di queste, a cui si può far ricorso in caso di individui nullatenenti, è il pignoramento dello stipendio.
Il “quinto pignorabile” è una percentuale che va in funzione dello stipendio, quindi l’importo pignorato sarà tanto minore quanto più basso è lo stipendio.
Con la Legge di Bilancio del 2020 persistono dei limiti circa il pignoramento dello stipendio, dal momento che viene comunque assicurato un minimo vitale al debitore, in modo da concedergli la possibilità di condurre una vita dignitosa.
L’atto di pignoramento è un documento legale che passa dal creditore all’ufficiale giudiziario che dovrà poi notificare i soggetti coinvolti. Una volta giunta la notifica, si hanno 10 giorni per comunicare al creditore l’ammontare dello stipendio del debitore.
Per andare in contro ai creditori, molte agenzie offrono servizi di indagine recupero crediti: le azioni perseguite sono volte ad ottenere crediti da debitori che si sono rivelati inadempienti. La difficoltà maggiore sta nell’individuare i beni del debitore che talvolta vengono occultati, grazie a prestanome, per non subire pignoramento.
Agenzia delle Entrate e debiti equitalia nullatenente
Dichiararsi nullatenenti non è da ritenersi una scorciatoia per non subire azioni di pignoramento da parte del fisco. Vi sono situazioni in cui certi individui, con lo scopo di evitare la confisca dei beni, occultano le loro proprietà intestando i beni ad altri soggetti (prestanome). Proprio per questo, l’Agenzia delle Entrate può effettuare delle analisi approfondite per capire se il soggetto non sia proprietario di alcun bene pignorabile, indagando su:
- l’anagrafe tributaria
- l’anagrafe dei conti correnti
Nel caso in cui queste ricerche non portassero a nulla di rilevante, Equitalia potrebbe verificare che il debitore dichiaratosi nullatenente non abbia effettuato atti di trasferimento dei suoi beni negli ultimi cinque anni. In tale evenienza, i beni potrebbero essere pignorati.
Inoltre, è bene ricordare che sono previste anche sanzioni penali: la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è un reato e comporta la reclusione da 6 mesi a 4 anni.